DxO PhotoLab: sviluppo dei file RAW e postproduzione

DxO PhotoLab è un software per lo sviluppo dei file RAW e la postproduzione fotografica. Prima di chiamarsi PhotoLab il nome del programma era OpticsPro, ma da allora sono stati apportati diversi miglioramenti.

L’incontro con OpticsPro e PhotoLab

All’inizio, gli unici due software che utilizzavo per sviluppare ed elaborare le immagini erano Adobe Camera Raw (ACR) e Photoshop, ma quando acquistai una fotocamera Micro4/3 Olympus non rimasi soddisfatto di come ACR trattava i file RAW della Olympus (.orf).

Su consiglio di un amico provai DxO OpticsPro ma il primo impatto fu deludente: un’interfaccia nuova con cui familiarizzare e funzioni dai nomi non sempre chiari. In più, sia la guida in linea sia quella scaricabile dal sito non furono di grande aiuto. Ma perseverai, anche se la strada non fu in discesa: errori, risultati inaspettati, bug del programma risolti in seguito… ma alla fine iniziai ad apprezzare il software.

I punti di forza di questo programma sono i profili di correzione degli obiettivi e, soprattutto, l’efficacissimo algoritmo di riduzione del rumore: quest’ultimo ancora superiore alle applicazioni concorrenti.

Perché abbandonai PhotoLab

Nel 2019 vendetti il corredo Micro4/3 per passare a Sony. Acquistai due corpi macchina, uno APS-C e uno Full Frame e per tutto il 2019 e buona parte del 2020 continuai a impiegare PhotoLab, ormai arrivato alla versione 3.

Quando venne rilasciato PhotoLab 4 decisi però di non effettuare l’aggiornamento. La versione 4 implementava il nuovissimo algoritmo per la riduzione del rumore Deep Prime, inserito anche in DxO Pure Raw, ma quell’aggiornamento per me non era sufficientemente allettante. Essere tornato a fotografare con due corpi Full Frame (Sony A7R III e A7C), scattare per lo più in luce controllata o comunque su cavalletto e a ISO bassi annullavano ogni interesse verso la migliorata funzione di riduzione del rumore. Aggiungiamo infine il fattore economico che mi portava a razionalizzare le spese in termini di software, insomma, la chiusura con PhotoLab era decisa.

Il ritorno a PhotoLab

Il motivo per cui ho ricominciato a usare PhotoLab, e ho acquistato la versione 4, non ha nulla a che vedere con motivazioni tecniche: riguarda l’esperienza d’uso, nello specifico la selezione preliminare dei file. Non utilizzando Lightroom e non apprezzando Adobe Bridge, senza il software della DxO il mio lavoro era diventato molto meno fluido. Inoltre, la versione 3, non offriva i profili per sviluppare i RAW della Sony A7C.

Oggi, nel 2023, sto utilizzando PhotoLab 6. Con l’aggiornamento alla versione 6.4 l’algoritmo per la riduzione dle rumore Deep Prime XD è diventato compatibile anche con i file generati dai sensori Fujifilm X-Trans.

DxO PhotoLab 4 - Interfaccia
DxO PhotoLab 4 – Interfaccia

Punti di forza di PhotoLab

Correzioni ottiche

DxO è un’azienda nota per i test di fotocamere e obiettivi. L’esperienza accumulata esaminando un’enorme quantità di corpi macchina, lenti e loro possibili combinazioni le ha permesso di creare profili molto accurati per le correzioni delle lenti.

Lens sharpness

I profili di cui ho appena parlato, oltre a correggere le distorsioni ottiche e le aberrazioni cromatiche, servono come “mappatura” delle lenti per lo strumento lens sharpness. Il lens sharpness, sfrutta un algoritmo che, se usato con parsimonia, esalta la nitidezza apparente delle immagini senza introdurre aloni e artefatti.

Gli algoritmi PRIME e DEEP PRIME e DEEP PRIME XD per la riduzione del rumore

L’algoritmo di riduzione del rumore PRIME, migliorato ulteriormente in PhotoLab 4 (DEEP PRIME) e ancora in PhotoLab 6 (DEEP PRIME XD) è l’altro gioiello della DxO. Si tratta tuttora di uno dei migliori, se non il migliore, algoritmo in circolazione per la riduzione del rumore digitale. Lo scotto da pagare per la sua potenza sono però i tempi di esecuzione che possono essere relativamente lunghi anche su elaboratori potenti.

Licenza

PhotoLab si acquista con licenza perpetua: non è prevista, per la gioia di molti, alcuna formula di abbonamento. Questo significa che una volta acquistato il software non dovrete pagare per ricevere gli aggiornamenti fino a che non verrà rilasciata la release successiva. Motivo per cui i profili per la Sony A7C non erano inclusi in PhotoLab 3. In ogni caso, la versione in vostro possesso continuerà a funzionare anche se non riceverà aggiornamenti.

Conclusioni

DxO ha creato un software sempre più simile a Lightroom: un programma all-in-one più avanzato e potente.

Usando OpticsPro ho apprezzato l’algoritmo PRIME per la riduzione del rumore digitale, che mi ha consentito di scattare con valori ISO che non avrei mai pensato di usare con un sensore Micro4/3.

Nonostante PhotoLab resti un software interessante, per la maggior parte dei miei lavori ho comunque bisogno di Photoshop, con il quale finalizzo sempre le immagini prelavorate in PhotoLab. Questa però è una riflessione basata sulle mie necessità lavorative: molti utenti, soprattutto amatori, mi dicono di essere totalmente entusiasti di PhotoLab.

Raccogliendo infatti le esperienze d’uso di amici e addetti ai lavori mi sono accorto che ognuno sfrutta il software DxO in modo diverso: c’è chi trova i preset proposti una buona base di partenza e chi li accetta come risultato quasi definitivo. Altri ancora lo usano solamente per file particolarmente importanti perché, a fronte di una minore velocità operativa, ottengono risultati – in termini di nitidezza – superiori a qualunque altro programma. In sintesi, il software è adatto a un variegato spettro di utenti, sia amatori sia professionisti.

Versione di prova (trial)

Chi volesse provare DxO PhotoLab può scaricare la versione di prova a questo link. Il software è disponibile sia per piattaforma Windows sia per MacOs X.

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