Sony ha svolto un ruolo da pioniera nel settore delle fotocamere mirrorless full frame: è stata la prima azienda a investire in maniera convinta in questo segmento di mercato. Alla fine del 2013 presenta i primi innovativi modelli della serie Alpha 7 (Sony α7 o A7): fotocamere pensate per conquistare l’interesse del grande pubblico.
Le Sony A7: A7, A7C, A7R, A7S
Quando si parla della gamma α7 non si ha a che fare con un unico modello di fotocamera. Alpha 7 indica una serie di macchine che si differenziano per caratteristiche e destinazioni d’uso, pensate per pubblici con esigenze differenti. Ognuna di queste serie ha avuto una propria linea evolutiva generazione dopo generazione.
Sony A7
La serie A7 non caratterizzata da alcuna lettera è rivolta a un utilizzo meno specialistico e, vedendo la sua evoluzione, è quella che offre un maggiore equilibrio tra utilizzo fotografico e video. Si posiziona nella fascia di prezzo più accessibile, per lo meno prima della presentazione della serie C (che però si differenzia dalle altre Alpha 7).
Nel momento i cui sto scrivendo è arrivata alla IV generazione (l’anno di rilascio della Sony A7 IV è il 2021).
Sony A7R
Le Alpha 7 della serie R, R sta per risoluzione, sono i modelli per coloro che vogliono il massimo in termini di qualità di immagine. Alla fine del 2022 viene presentata la Sony A7R V, al momento la più recente fotocamera di questa serie.
Sony A7S
La serie S, S sta per sensibilità, è quella che monta sensori meno densi. Anche l’ultima generazione, la A7S III, utilizza un sensore da circa 12Mpx. Sensori dalla risoluzione così ridotta, nonostante offrano un vantaggio in termini di rumore digitale (soprattutto alzando gli ISO) oggi possono far sembrare questa macchina limitata per l’utilizzo fotografico. Ma ciò non deve fuorviare perché la serie S ben presto è diventata una fotocamera interessante (quasi) esclusivamente per i videomaker. Chi acquista oggi una A7S III lo fa per utilizzarle per registrare video.
Le sue caratteristiche in ambito video la rendono paragonabile ai modelli entry della gamma cinema di Sony, in particolare alla FX3 con cui condivide il sensore.
Sony A7C (la serie più recente)
Nel 2020 si è aggiunta una nuova serie di corpi macchina della serie 7, le Sony A7C, dove C sta per compatta. Al momento è uscita la seconda generazione di A7C (A7C II) e la prima delle A7CR (con lo stesso sensore delle A7R IV e V).
Tanti modelli in continua evoluzione
Ho aspettato molto per parlare della gamma delle Sony A7 perché, pur utilizzando Sony da anni, sostituisco le fotocamere il meno possibile. Acquisisco perciò una buona esperienza sulle singole macchine ma se si tratta di fare panoramiche più generali i dati di prima mano in mio possesso non sono poi molti.
Fotocamere che possiedo o che ho posseduto nel mio corredo
Il mio primo corpo macchina mirrorless full frame Sony è stata una A7R III, che tuttora possiedo e utilizzo. All’inizio la affiancai a una macchina con sensore APS-C, la a6400, sostituita poi con una A7C, modello full frame che mi permetteva di sfruttare al meglio le ottiche e le batterie utilizzate sulla macchina principale.
Ho utilizzato la A7C per più di due anni per poi permutarla con la A7 IV.
Pochi mesi fa ho sostituito la A7 IV con una seconda R la più recente A7R V.
Nell’articolo non parlerò dei modelli della serie S – che non ho mai provato – e nemmeno dell’autofocus in uso fotografico. Non praticando fotografia d’azione utilizzo l’autofocus più che altro per riprendere video e impostando la modalità autofocus continuo (AF-C) con riconoscimento del soggetto. Per scattare fotografie mi avvalgo al massimo dell’autofocus singolo per lo più in modalità spot.
Politica di mercato di Sony
È molto difficile che Sony tolga una fotocamera dal catalogo e per alcuni modelli è difficile capire se siano stati dismessi o ancora in produzione. Ne è dimostrazione il fatto che durante i black friday spuntino puntualmente Sony A7 e Sony A7II nuove.
Sony A7 II
La Sony A7 II è stata il perfezionamento della prima A7. L’aggiornamento più evidente riguardò la stabilizzazione interna del sensore. Una caratteristica che mi porta ancora a consigliarla a coloro che cercano un corpo full frame (FF) su cui adattare obiettivi vintage manuali per reflex senza spendere cifre elevate. Io stesso, più di una volta, fui tentato di acquistarne una esclusivamente per questo utilizzo. La A7 II offriva anche la possibilità di registrare video in full HD (FHD) ma con performance che nemmeno al tempo erano una caratteristica degna di nota. Ma anche su questo fronte le migliorie sarebbero arrivate.
Sony A7 III
Nel 2018, a quattro anni di distanza, viene presentata la A7 III, la Alpha 7 di terza generazione. La A7 III è uno di quei modelli che segnano un punto di svolta e una reale evoluzione. La macchina è matura e supera sotto ogni aspetto i due modelli precedenti. Adesso è una fotocamera ibrida adatta sia all’uso fotografico sia video. Nuovo sensore da 24Mpx, nuovo modulo autofocus (AF), possibilità di riprendere video in 4K (con limite a 8bit)… Insomma, offre molte delle caratteristiche che siamo abituati a vedere nei modelli più recenti.
Il nuovo modulo AF è una caratteristica centrale se pensiamo alla fama che ha guadagnato Sony relativamente a questa funzionalità. E il sensore sarà uno di quelli più longevi e affidabili impiegato poi nella prima A7C.
Pur non avendo utilizzato direttamente la A7 III l’ho vista più volte a lavoro nelle mani di un collega e ne ho utilizzato per molto tempo il sensore sulla A7C.
Oggi la A7 III rimane una macchina interessante e a un prezzo fisiologicamente più contenuto.
Sony A7 IV
Siamo arrivati al modello più recente di questa serie. Acquistai la A7 IV per sostituire la A7C che avevo utilizzato per due anni abbondanti. I motivi del cambio furono diversi, ma ciò che pesò di più nella scelta fu orientarsi verso un secondo corpo funzionale e aggiornato. La A7 IV, come fu per la A7 III, non ha ricevuto semplici rifiniture: è stata la prima (e al tempo l’unica) macchina a montare il nuovo sensore Sony da 33Mpx oltre a introdurre caratteristiche normalmente presenti su macchine di fascia superiore. Offriva, tra le altre cose, una nuova e migliorata gestione del colore supportata da un hardware più performante.
Il corpo della A7 IV era ergonomicamente più maneggevole di quello della A7C e ciò la rendeva più adatta a sostituire la 7R III in caso di guasto (eventualità possibile visti gli anni di lavoro). La A7R III ha continuato però a comportarsi bene quindi per diversi mesi ho impiegato la A7 IV esclusivamente per riprese video.
Ripresa video
Sul fronte video, per l’uso che ne ho fatto, non posso che parlarne bene e non penso di esagerare indicandola come la mirrorless di Sony con il miglior rapporto prestazioni/prezzo in uso video.
Può registrare a 10bit e utilizzare anche i profili S-Log3 e S-Cinetone. Ha la stabilizzazione sul sensore e una modalità di stabilizzazione attiva (che sfrutta il ritaglio per stabilizzare l’immagine) per l’uso in video. E, non ultimo, ha un prezzo concorrenziale in relazione alle caratteristiche tanto da renderla probabilmente la migliore opzione in casa Sony per portare a casa una macchina full frame per realizzare video contenendo la spesa.
A distanza di qualche mese mi sono ampiamente pentito di averla data indietro in permuta al momento dell’acquisto della A7R V: per riprendermi era perfetta.
Però, è anche vero che se l’ho permutata, dovendo tra l’altro aggiungere una cifra consistente, un motivo c’è stato. Arriviamo quindi a parlare di ripresa fotografica.
Ripresa fotografica
Sul fronte fotografico, i file della A7 IV non mi hanno dato la soddisfazione che speravo. Pur essendo abituato a scattare principalmente con la A7R III ho scattato molto anche con la A7C e i file di quest’ultima non mi hanno dato la stessa sensazione poco appagante nella resa dei dettagli come avvenuto con quelli della A7 IV (che monta un sensore da circa 33Mpx). Sottolineo questo aspetto proprio perché ciò che ho riscontrato non lo imputo alla minore risoluzione ma all’aspetto generale dei file, a parere mio meno piacevole.
L’altro motivo che mi ha portato al cambio è stata la mancanza di nitidezza delle immagini sullo schermo posteriore in fase di revisione. Non sto parlando della minore risoluzione del display rispetto alla A7R III, cosa che si può riscontrare in molti schermi dei modelli più economici, ma proprio di una mancanza di nitidezza tale da non poter capire se una foto fosse fuoco. Ho scartato l’ipotesi di un malfunzionamento del mio esemplare quando un altro fotografo ha confermato le mie impressioni.
Forse avrei potuto indagare meglio la presenza di motivi che giustificassero una resa dei file non gradevole ai miei occhi. Magari avrei dovuto aspettare se un aggiornamento firmware potesse migliorare la qualità delle immagini sullo schermo in fase di riproduzione. Ma non avevo né tempo né voglia di dedicare energie a questa ricerca. Senza considerare che sul fronte della resa poteva trattarsi di una mia percezione. Quindi ho permutato la A7 IV con una A7R V.
Sony A7C
Ho utilizzato la prima A7C per più di due anni e ho pubblicato diversi video in cui ne parlo quindi per un approfondimento rimando al canale YouTube.
Con la A7C è stato un lungo e mai risolto rapporto di amore/odio. La acquistai per sostituire la α6400 in modo da avere un secondo corpo anch’esso full frame e che utilizzasse e stesse batterie della A7R III. La scelsi con lo scopo principale di creare contenuti ma è andata a finire che l’ho utilizzata molto anche come fotocamera durante viaggi ed escursioni.
La tecnologia della macchina non era nulla di particolarmente innovativo: il nuovo stabilizzatore che equipaggiava il rodato sensore da 24Mpx della A7 III era forse l’unica vera novità.
Ciò che la differenziava da tutte le altre Sony A7 era il formato: allo stesso tempo principale punto di forza ma anche motivo per cui molti non l’hanno apprezzata. Però, a parte la qualità indifendibile del mirino, sul resto bisogna essere oggettivi: faceva ciò per cui era stata progettata.
Se siete disposti a sacrificare un po’ di ergonomia e funzionalità e cercate una full frame compatta per fotografia e creazione di contenuti la A7C è da tenere in considerazione. Soprattutto oggi che non manca la produzione di obiettivi molto compatti che ben si adattano a questo formato trasformandola in una “compatta di fascia alta”.
Le nuove A7C II e A7CR
Sono dovuti passare tre anni dalla prima versione per vedere due nuove A7C. Un periodo che aveva fatto pensare a uno stop definitivo della serie. Certo, nel mezzo ci sono stati mesi molto complicati a livello globale, la scarsità di componenti elettronici… ma ricordo anche una particolare freddezza verso la prima A7C, per lo meno sui social. A un certo punto però la situazione si è sbloccata e, nel 2023, sono uscite in contemporanea la A7C II e la A7CR. Questa volta il loro lancio è stato decisamente più convinto rispetto alla prima versione.
La tecnologia e la componentistica che equipaggiavano i nuovi modelli erano più fresche e al passo con i tempi. La A7C II è stata la seconda fotocamera a impiegare il sensore da 33Mpx (lo setto della A7 IV). La A7CR utilizzava il sensore da circa 60Mpxl delle A7R IV e V.
Non nutrendo più interesse per il form factor della serie C non ho approfondito troppo le caratteristiche di questi nuovi modelli. C’è stato però un momento in cui ho valutato la permuta della A7 IV per la A7CR, ma poi ho ripensato ai motivi che mi avevano portato a sostituire la prima C. Inoltre, lo schermo posteriore e il mirino elettronico della A7CR non sono definiti come quelli della A7R V (aspetti per me importanti) così ho abbandonato l’idea.
Sony A7R III
Come ho detto molte volte, la A7R III è la fotocamera che preferisco per fotografare (per chi volesse approfondire ho pubblicato sia un video su YouTube sia un articolo sul blog dedicati a questo modello).
È una macchina ancora pienamente attuale per l’uso fotografico. Se non creassi anche contenuti video e non mi servissero lo schermo ribaltabile e caratteristiche video aggiornate avrei acquistato una seconda A7R IIIA. La “A” finale si riferisce all’aggiornamento del modello originale che come unica differenza ha uno schermo posteriore con una risoluzione superiore.
Ripresa fotografica
Se praticate principalmente generi statici o fotografia in situazioni controllate (ripresa in studio) è un ottimo acquisto: produce file definiti, molto lavorabili e meno pesanti di quelli dei modelli successivi. Ovviamente è anche meno costosa dei modelli recenti e monta uno dei migliori sensori che Sony abbia mai prodotto.
La A7R II già montava questo sensore. La A7R III lo sfrutta meglio e include altre migliorie ma anche il modello di seconda generazione potrebbe essere da tenere in considerazione (a seconda delle vostre esigenze).
Se lavorare file dalle dimensioni importanti non vi spaventa (o meglio, non vi crea problemi di elaborazione e archiviazione), potete evitare di scattare a valori ISO elevati, volete il massimo della qualità questo corpo vi darà solo soddisfazioni. Ok, non è stato mai risolto (via firmware) il problema del quadratino AF grigio… ma a parte quello avrete solo soddisfazioni.
Ripresa video
Sul fronte video e soprattutto se intendete anche riprendervi vi consiglio di optare per altro o di avere un piano B. L’autofocus continuo in ripresa non è così affidabile ed evoluto. I formati di ripresa risultano un po’ datati; la migliore qualità d’immagine si ottiene riprendendo in formato Super 35 (con un crop di circa 1.5x). Se non posso farne a meno la utilizzo ancora per creare riempitivi o riprese in cui sono dietro alla macchina ma preferisco affidarmi ad altro.
Sony A7R IV
Non mi sono interessato alla quarta generazione della serie R perché l’impressione è che fosse una macchina di passaggio, il cui cambiamento principale riguardasse la risoluzione del sensore. E visto che i più di 40Mpx e la resa della A7R III mi andavano più che bene non ho visto motivi per investire nel nuovo modello (che avrebbe comportato anche aumentare il lavoro dell’elaboratore e la necessità di più spazio per archiviare i file).
Oltre al sensore ci sono stati anche altri miglioramenti e aggiornamenti ma non li ho comunque percepiti come sufficientemente interessanti da considerare il passaggio.
Sony A7R V
La A7R V è nuovamente uno di quei modelli per cui ha senso parlare di reale innovazione. Il sensore è lo stesso della A7R IV ma a livello di tecnologia ci sono stati molti cambiamenti. Si tratta anche della prima R in cui è presente una tecnologia che sfrutta algoritmi basati su intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni e le capacità dell’autofocus.
La A7R V è una macchina molto performante a livello di componentistica e funzionalità e ha caratteristiche sovradimensionate rispetto a quello di cui ho bisogno, infatti non pensavo di comprarne una. Tra l’altro, tutta questa potenza ha sia un costo al momento dell’acquisto sia per essere sfruttata. Per esempio, per registrare in 8k internamente – cosa che non credo farò – servono schede performanti, non economiche; le batterie durano meno rispetto alla A7R III; i file sono molto più pesanti…) e se non se ne ha bisogno perché pagarlo?
Fatte queste premesse, e ribadendo che per fotografare mi piacciono i corpi macchina più semplici e con meno tecnologia, quando si inizia a utilizzare la A7R V la differenza con altri modelli si percepisce subito.
Il corpo macchina, in linea con i corpi Sony più recenti, ha dimensioni maggiori, un grip più profondo e tasti più sporgenti e facili da premere. Ha, come già la A7 IV, una ghiera per selezionare l’utilizzo in modalità foto e video. Sfoggia nuovi menu, più veloci in termini di accesso rapido alle impostazioni principali. Il display posteriore ha un doppio sistema di movimento che accontenterà sia coloro che lo vogliono solo basculabile verso l’alto e verso il basso sia chi, più orientato all’utilizzo anche per vlog, lo preferisce articolato e rotabile in avanti.
Ripresa fotografica
La qualità d’immagine è, superfluo dirlo, elevata e l’aspetto dei file in linea con quello della R già in mio possesso. I file sono ovviamente più pesanti e colleghi con computer un po’ datati mi hanno detto di essersi disperati nel doverli gestire.
Ripresa video
Sul fronte video offre anche la possibilità di riprendere internamente in 8K. Personalmente, l’ho utilizzata solamente in 4K e ho notato una forte propensione al moiré che per me non era mai stato un problema. Devo ancora approfondire questo aspetto.
Riassumendo
Siccome non ho ancora sfruttato abbastanza la A7R V per parlarne diffusamente e siccome questo è più un video panoramica, farò magari un contenuto dedicato più avanti.
Per ora posso dire che la macchina non delude e la qualità d’immagine è ottima. Tutto questo ha un costo e prima dell’acquisto vale la pena di fermarsi un attimo e domandarsi se si ha davvero bisogno di uno strumento così performante. Io ne avrei fatto anche a meno e mi sarei fermato alla A7 IV da utilizzare come secondo corpo e per le riprese video, ma la mancata soddisfazione in ambito fotografico e la necessità di una fotocamera per riprendermi mi hanno forzato la mano.
Conclusioni e “raccomandazioni”
Ho cercato di fare una panoramica generale in cui ho dovuto obbligatoriamente scegliere i contenuti di cui parlare. Ho puntato a bilanciare informazioni utili a chi ha meno familiarità con il mondo Sony e chi cerca notizie generali su uno specifico corpo macchina.
Per quanto riguarda i modelli Sony A7C e Sony A7R III ho pubblicato contenuti dedicati in formato esteso.
Sulla A7 IV, usata piacevolmente per i video ma poco per fotografare, ho molto meno materiale se non il racconto di una esperienza parziale maturata in alcuni mesi.
La Sony A7R V non l’ho ancora utilizzata in maniera suffcientemente approfondita per parlarne diffusamente: il mio attaccamento alla A7R III e una certa resistenza a cambiare gli strumenti con cui mi trovo bene hanno rallentato l’utilizzo della fotocamera nuova.
Concludo ricordando che tutte le opinioni espresse nel video sono frutto di prove o ragionamenti personali. Ho condiviso la mia esperienza sperando che possa essere utile per orientarsi meglio nel mondo della gamma Alpha 7 di Sony. Ciò che per me è fonte di soddisfazione o insoddisfazione potrebbe non esserlo per altri. I miei pareri non sono assoluti, ma si basano sull’uso che io faccio di questi strumenti e sulla mia esperienza.
4 risposte
Grazie dei chiarissimi chiarimenti, stavo giusto interessandomi alla serie alpha7 Ed ero un po’ in dubbio su quale modello orientarmi( anche le mie tasche lo erano)
Felice di sapere che l’articolo è stato utile 🙂
Ciao, grazie per l’articolo, per chi non ci è dentro, il mondo della Sony sembra complicato.
Io ne ero attratto per il sistema IBIS e l’utilizzo con obiettivi vecchi Leica vintage. Avevo iniziato a curiosare questa estate, poi ho mollato.
Ora con te vedo la luce, grazie ed approfitto per chiederti quale sia la macchina più performante/moderna per quell’ utilizzo “vintage”?
In realtà anche a me piacerebbe passare a Sony con foto di eventi e lo farei tradendo Canon con la scusa degli obiettivi vecchi 😀
Ciao Stefano 🙂
A seconda del budget che vuoi destinare sia le Sony dalla A7 II e A7 III sia le A7R II e A7R III sono scelte valide. Se sei interessato a un uso principalmente (quasi esclusivamente) con lenti vintage sceglierei in base a quanto vuoi spendere. La mia personale preferenza va sulla linea R anche se da una parte ha un sensore più esigente ed evidenzia maggiormente ogni difetto ma dall’altra offre più flessibilità generale. Comunque, anche la linea non R è da tenere presente. Se invece pensi a un cambio di brand per uso principalmente vintage ma non esclusivamente con obiettivi vintage allora meglio se opti per la A7 III o la A7R III, più aggiornate e attuali sul fronte elettronico. Infine, se pensi a un cambio di brand sia per utilizzare obiettivi vintage ma con particolare attenzione a fotografia di eventi il consiglio va verso la III e IV serie delle A7 lisce o la V delle R.
Per le gli obiettivi Leica, in particolare per i grandangolari, va fatto un discorso a parte ma ti segnalo questo link.