Alta Risoluzione Vs. ND Live: funzionalità computazionali OM System OM-1

La OM System OM-1 è una fotocamera che punta molto sulle funzionalità computazionali. Queste funzionalità hanno benefici ma anche limitazioni ed è importante capire quando possono essere utili e portare vantaggi concreti.
Nel video collegato a questo articolo darò qualche indicazione e mostrerò qualche esempio basandomi su prove che ho fatto. Ma se siete utilizzatori regolari di fotocamere che possono sfruttare queste funzionalità il mio consiglio è di fare prove in prima persona. Non sono un utente regolare OM System, non ho una esperienza di lungo corso con queste funzionalità e, soprattutto, la mia intenzione non era quella di fare una indagine iper-approfondita.
Avendo avuto in prova una OM-1 ho cercato di sfruttare il tempo a disposizione anche per qualche prova con la ripresa ND Live e con le modalità di scatto ad alta risoluzione. Vi racconto cosa ho notato.

VIDEO: Scatto ad alta risoluzione VS ripresa ND live | OM System OM-1
VIDEO: Scatto ad alta risoluzione VS ripresa ND live | OM System OM-1

Scatto ad alta risoluzione

La OM-1 dispone di due modalità di scatto ad alta risoluzione. Una produce un file RAW (e volendo anche un JPG) da 50 Mpx – da utilizzare a mano libera – e l’altra un RAW (e un JPG) da 80 Mpx ed è da utilizzare su cavalletto. Siccome ho dedicato un video a queste modalità non mi dilungo qui.

VIDEO: OM System OM-1: modalità di scatto ad alta risoluzione (50 e 80 Megapixel)
VIDEO: OM System OM-1: modalità di scatto ad alta risoluzione (50 e 80 Megapixel)

Ripresa ND (Neutral Density) Live

L’altra funzionalità di cui parlerò è lo scatto ND Live. Si tratta di una modalità di scatto che combina più scatti singoli per simulare una lunga esposizione. La tecnica non è né nuova né esclusiva di OM System, alcuni anni fa ho pubblicato un video con una dimostrazione utilizzando una fotocamera Micro4/3 Panasonic Lumix.

VIDEO: Lunghe esposizioni senza filtri ND: dallo scatto all'elaborazione
VIDEO: Lunghe esposizioni senza filtri ND: dallo scatto all’elaborazione

I motivi che mi portano a riparlarne dopo averla sperimentata con la OM-1 sono due:

  1. Perché la OM-1 rende l’utilizzo di questa funzionalità immediato e opera la combinazione delle immagini in macchina fornendo un file RAW.
  2. Perché questa funzionalità ha degli effetti accessori positivi tra cui produrre scatti con un rumore digitale pressoché inesistente. Questi effetti accessori si sovrappongono in parte con effetti accessori dello scatto ad alta risoluzione e mi è stato chiesto di confrontarli.

Limitazioni

Tipo di otturatore

Entrambe le modalità di scatto possono essere usate solamente con l’otturatore elettronico.

Tempi e modalità di scatto

ND Live può essere attivata solamente in modalità di scatto manuale (M) o a priorità di tempi (S) e con limitazioni sulla scelta dei tempi di posa a seconda del filtro ND selezionato. ND2 (1EV): 1/60 s; ND4 (2EV): 1/30 s; ND8 (3EV): 1/15 s; ND16 (4EV): 1/8 s; ND32 (5EV): 1/4 s; ND64 (6EV): 1/2 s.

Sensibilità ISO

La modalità di scatto ad alta risoluzione da 50 Mpx (quella utilizzabile a mano libera) non ha limitazioni sulla sensibilità ISO. Quella da 80 Mpx può essere usata con sensibilità inferiori o uguali a 1600 ISO. La modalità ND Live con sensibilità inferiori o uguali a 800 ISO.

Per questo motivo, per ridurre le variabili nella comparativa ho scattato in modalità manuale e con sensibilità massima 800 ISO. Inoltre, per ridurre la casistica, ho impostato quasi sempre la ripresa ND Live sull’impostazione ND64.

Consumo della batteria e tempi di esecuzione

Come ci si poteva aspettare, che queste modalità diminuiscono nettamente l’autonomia della batteria. D’altronde eseguono molti scatti e devono elaborarli.
Inoltre, l’elaborazione richiede un tempo maggiore di quello di uno scatto singolo. Altra cosa di cui non c’è da stupirsi e comunque sono tutte operazioni che vengono eseguite in camera.

Punti in comune fra modalità HR e ND Live

Ma cosa accomuna lo scatto ad alta risoluzione (HR) con la modalità filtri ND (Neutral Density) non fisici?
Apparentemente sono modalità da impiegare in ambiti ben diversi: HR è una modalità che non va d’accordo con i soggetti in movimento mentre ND Live fa del movimento nelle lunghe esposizioni il suo terreno di gioco principale.

La risposta è nel modo in cui queste modalità sono realizzate ovvero la fusione di più scatti. Entrambe queste due funzionalità generano file RAW in macchina che hanno maggiore gamma dinamica (rispetto allo scatto singolo), minor rumore e maggiore flessibilità nella manipolazione in postproduzione.

Quindi, oltre a produrre file con risoluzione maggiore o l’effetto movimento fluido ed etereo, queste due modalità generano anche file con meno rumore digitale rispetto allo scatto singolo in modalità normale.

La domanda che ho ricevuto e che ho trovato interessante da indagare è un confronto fra queste due modalità, ovviamente sul campo comune, quello della pulizia dei file.

Condizioni per i test

Ho fatto un po’ di prove sia sul campo sia in condizioni controllare. Queste ultime mi hanno aiutato a mettere dei paletti e a ridurre le variabili in gioco nel confronto. Però anche scattando in condizioni controllate ho dovuto prendere delle decisioni, per lo più soggettive, su cui basare le prove.

Il fatto di prendere 800 ISO come limite massimo di applicazione ha fatto sì che in condizioni di buona illuminazione, che consentivano esposizioni corrette con tempi di scatto brevi, il vantaggio di queste modalità è minimo o comunque non così rilevante, per lo meno a livello di rumore. Questo perché in condizioni normali e senza necessità di manovre spinte in postproduzione (come recuperi importanti delle ombre), i RAW a 800 ISO della OM-1 restano sufficientemente puliti.

Mi sono concentrato quindi su esposizioni un po’ più lunghe partendo da un set con scarsa illuminazione e con parte dei soggetti volutamente meno illuminati.  Ho fatto test a 200 e 800 ISO. In queste condizioni il vantaggio della modalità ND Live è diventato evidente e, a livello di pulizia dell’immagine, ha battuto anche la modalità da 80 Mpx. Anche quando l’immagine è stata ridimensionata a 20 Mpx. Mentre, la modalità di scatto ad alta risoluzione, seppur non batta sul terreno del rumore digitale quella ND Live, batte lo scatto singolo.

Effetti sul rumore digitale

Se non consideriamo gli effetti sulla gamma dinamica, ma ci limitiamo alla percezione del rumore e al limite fisiologico degli 800 ISO: in condizioni non estreme un buon software di riduzione del rumore riduce la differenza fra lo scatto normale e quello con una delle modalità computazionali. Ma se scattiamo in condizioni difficili, magari dove c’è bisogno di massimizzare la gamma dinamica e fare scelte di esposizione che necessiteranno poi di recuperi in postproduzione allora queste modalità possono fare la differenza.

Modalità High Resolution e ND Live: nota a margine sul discorso nitidezza

Mentre preparavo l’articolo e il video sul confronto tra le modalità di ripresa ad Alta Risoluzione e ND Live dal punto di vista del rumore digitale, mi sono chiesto più volte se fosse il caso di affrontare anche del discorso nitidezza. Alla fine ho deciso di lasciarlo da parte ma forse due parole – visti anche i feedback ricevuti nei commenti al video su YouTube – vanno dette. (Ho comunque pubblicato un video dedicato alla modalità HR in riferimento alla nitidezza).

Ripresa HR

La modalità di scatto Alta Risoluzione, in particolare quella su treppiedi (80 Mpx), non ama il movimento che porta quasi sempre alla produzione di artefatti. Artefatti che vanno per lo più a peggiore l’immagine invece di darle benefici. L’incidenza di questi artefatti dipende sicuramente dalla situazione di scatto e dalle finalità che si vogliono raggiungere: non ha un carattere negativo in assoluto, però se ci sono elementi in movimento – che può essere anche un movimento minimo accentuato da un tempo di esposizione più lungo – lo scatto potrebbe risentirne.

Di fatto, questa caratteristica limita le situazioni di applicazione “proficua” dello scatto HR a soggetti statici (still-life, architettura, paesaggio in condizioni di quasi staticità – sempre che non si voglia sperimentare con effetti particolari, cosa che nessuno vieta).

Ripresa ND Live

Dall’altra parte, la ripresa ND Live fa del movimento il suo punto di forza, il campo principale di applicazione. Ma, nelle prove che ho fatto – non stiamo parlando di una mole enorme di scatti quindi non mi sento di dare pareri decisivi – a volte mi è sembrato di notare che anche le parti ferme dell’immagine presentino una diminuzione della nitidezza rispetto allo scatto singolo. Trattandosi di due modalità (HR e ND Live) che prevedono la combinazione di più scatti c’è più di un motivo che potrebbe portare a questo fenomeno. Una stabilità non perfetta in fase di scatto, qualche inghippo nella ricombinazione dei file… in ogni caso, si tratta di qualcosa che ho notato ma che non ho approfondito così tanto da poterne dare una spiegazione sufficientemente probabile.

Quello che posso dire è che quando in passato ho utilizzato la tecnica degli scatti multipli per ottenere riduzione del rumore o simulare una lunga esposizione – ricombinando gli scatti in postproduzione – non ho notato un ammorbidimento dei soggetti fermi nell’immagine. Quindi, come ho scritto tante e tante volte, ciò che ho riscontrato vuole essere uno spunto di riflessione da verificare nelle vostre prove. Oppure, una conferma se anche voi avete notato comportamenti analoghi.

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