Jack London, Le strade dell’uomo

Jack London, Le strade dell’uomo

Titolo: Le strade dell’uomo
Autore: Jack London
Formato: 16×22,4 cm, 196 pp. bianco e nero, cartonato telato
Note: 70 fotografie monocromatiche
Isbn-10: 8869656306
Isbn-13: 978-8869656309
Editore: Contrasto, collana In parole

Jack London è conosciuto principalmente come scrittore di fiction. Il richiamo della foresta e Zanna bianca sono due long seller che tutti hanno almeno sentito nominare. Ma Jack London è stato anche un inviato di guerra, un giornalista, un avventuriero, un sognatore e un fotografo.

Le strade dell’uomo, edito da Contrasto nella collana In parole, è uno stuzzicante antipasto che invoglia a conoscere meglio le opere di questo prolifico autore vissuto fra il XIX e il XX secolo.

Chi era Jack London

Capita spesso, approfondendo la biografia di un personaggio di cui apprezziamo il lavoro o il pensiero, di rimanerne delusi. In questa breve nota biografica non cederò alla tentazione di guardare sotto il tappeto, non presterò attenzione alle voci che presentano l’autore come controverso o falso. Mi piace pensare a Jack London come a una figura sospesa tra finzione e realtà, come i più celebri dei suoi romanzi, e non ho la minima intenzione di rompere l’incantesimo.

Le cose che a me piacciono costituiscono la mia scala di valori. E quel che mi pace più di tutti è il mio successo personale: non il successo inteso come plauso del mondo, ma quello che mi rende felice.

Jack London
Jack London nei panni di un abitante dell'East End, 1902. Source: Library of Congress
Jack London nei panni di un abitante dell’East End, 1902. Source: Library of Congress

Nato a San Francisco nel gennaio del 1876, rivelerà fin da ragazzo una forte attrazione per il mare. A 17 anni si imbarca sul Sophia Sutherland, che lo porterà in Giappone e nel mare di Bering. Questa esperienza e le tante che farà in seguito costituiscono la base delle sue storie, dei reportage e dei “documenti umani” (così London chiamava le fotografie).

Vivere” è la parola d’ordine per Jack, vivere prima di tutto, esperire il mondo con e sul proprio corpo.

Siccome sono vivo, voglio vedere, e il mondo intero è molto più grande, da vedere, di una cittadina è di una stretta vallata.

Jack London

Dopo aver divorziato dalla prima moglie, con la quale ebbe due figlie, sposerà Charmian Kittredge, che gli rimarrà accanto tutta la vita.

Nel 1907 partirà con Charmian, e un equipaggio ridotto all’osso, sullo Snark, imbarcazione a vela che si fece costruire su misura. Il progetto di viaggio, che avrebbe dovuto portarli a fare il giro del mondo nei sette anni successivi, si interromperà dopo due a causa di una grave malattia tropicale contratta da London, che li costringerà a tornare in California.

Eventi poco fortuiti e condizioni di salute sempre più traballanti lo condurranno alla morte nel novembre del 1916.

Charmian Kittredge, 1905. Source: Library of Congress
Charmian Kittredge, 1905. Source: Library of Congress

Le strade dell’uomo

Fotografie, diari e reportage: questo è ciò che contiene il libro, strutturato in quattro parti.

Prima parte

È dedicata al Popolo dell’abisso, reportage che lo porta a trascorrere tre mesi nell’East End londinese, durante i quali Jack London vive come un abitante del sobborgo più povero e degradato di Londra. Chi ha visto il serial Ripper Street, andato in onda sulle reti BBC a partire dal 2012, potrà facilmente immaginare come si presentava l’area alla fine dell’Ottocento.

Ciò che l’autore vide e provò in quei mesi del 1902 lo segnerà nel profondo.

Il popolo dell’abisso viene pubblicato l’anno seguente ed accompagnato dalle fotografie di London.

Seconda parte

Racconta l’esperienza come inviato di guerra sul fronte russo-giapponese. Siamo nel 1904 e London, già un autore conosciuto, è il corrispondente per il San Francisco Examiner, anche se l’incarico non si svolge proprio come aveva immaginato…

Terza parte

Il terremoto di San Francisco del 1906, nella quale viene proposto Il racconto di un testimone oculare, apparso sul Collier’s Magazine il 5 maggio 1906.
Le foto scattate in quei giorni sono state esposte, a distanza di cento anni dal terremoto, in una mostra organizzata dalla California Historical Society.

Quarta parte

Il viaggio dello Snark, imbarcazione sulla quale, insieme alla moglie Charmian e a un piccolissimo equipaggio, prende il mare il 23 aprile 1907.
L’impresa progettata era impressionante: «[…] il nostro primo attracco sarà Honolulu. A parte qualche idea generale, non abbiamo ancora stabilito quale sarà il porto successivo […] ci inoltreremo nei mari del Sud […]. Poi passeremo per Corea, Cina, India, il Mar Rosso e il Mediterraneo. […] e prevediamo di trascorrere uno o più mesi in ogni paese d’Europa». (Jack London)

Il viaggio dura solamente due dei sette anni preventivati, ma sono due anni intensi, ricchi di racconti e in cui Jack scatta circa 4.000 fotografie.

Jack London fotografo

La storia di Jack London fotografo presenta un tratto curioso: prima del 2010 (anno di pubblicazione di Jack London, Photographer) non esistevano volumi dedicati esclusivamente a questa parte consistente della sua produzione. Eppure il materiale non era certo carente visti i circa 12.000 scatti realizzati.

Le immagini riprodotte nel libro Le strade dell’uomo sono degne da un punto di vista fotografico e di alto valore storico-documentario.
Il modo di fotografare di London è quello di un essere umano coinvolto, desideroso di conoscere e imparare. La sua fotocamera è un mezzo per annullare le distanze (uso piuttosto atipico dato che come in quegli anni il mezzo fotografico era impiegato negli studi antropologici ed etnografici), con cui ritrae la dignità dei soggetti piuttosto che evidenziarne il carattere esotico o le differenze.

The 3A Folding Pocket Kodak [by John Kratz from Burlington NJ, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
The 3A Folding Pocket Kodak [by John Kratz from Burlington NJ, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Il volume

Ho acquistato Le strade dell’uomo in libreria. Ciò che ha attirato la mia attenzione nel passare tra gli scaffali è stata l’estetica. I volumi della collana In parole sono eleganti: copertina rigida, rifinitura in tela colorata, impressione sulla costola. Non si tratta di un volume pregiato ma l’effetto è molto piacevole.

Nella prefazione, Davide Sapienza – profondo conoscitore di London – dipinge un ritratto appassionato dell’avventuriero affamato di vita ed esperienze nuove. Se tralasciamo qualche refuso in questa parte del testo, non trovo nulla da criticare. Il libro è curato con attenzione.

Conclusione

Le strade dell’uomo è un invito alla scoperta degli scritti di Jack London e della sua produzione fotografica. Una pubblicazione in cui testo e immagini dialogano alla perfezione, facendo sì che narrazione scritta e visuale si arricchiscano a vicenda.

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