Il Samyang 85mm T1.5 VDSLR AS IF UMC II è un obiettivo della serie cinematografica economica del produttore Coreano (Samyang produce anche la serie Xeen: lenti cinematografiche di fascia superiore).
L’85 mm è un teleobiettivo moderato: in ambito fotografico viene usato principalmente per ritratto; nell’impiego cinematografico per lo più per i primi piani e i piani medi. Essendo una lente pensata per la ripresa video, per i test pratici rimando alla videorecensione sul canale YouTube nella quale ho inserito spezzoni di riprese. In questo articolo riporterò invece le caratteristiche principali e alcune considerazioni generali.
Caratteristiche principali e costruzione
Caratteristiche principali
- Luminosità:T/1.5-22
- Diametro filtri: 72 mm
- Mount disponibili: NIKON F, CANON EF, CANON M , PENTAX K, SONY A, SAMSUNG NX, SONY E, FUJIFILM X, MICRO 4/3
- Distanza minima di fuoco: 1,1 m
- Peso: 550-640 g (a seconda della versione)
- Corredo: paraluce, sacca morbida
Il Samyang 85 mm T/1.5 è un obiettivo interamente manuale. Sul barilotto sono presenti due ghiere dentellate, tipiche degli obiettivi cinematografici: una dedicata alla messa a fuoco e l’altra per scegliere i diaframmi. La ghiera dei diaframmi è decliccata, ovvero passa in modo fluido, senza click, da un diaframma all’altro (come ci si aspetta dalle ottiche dedicate alle riprese video).
La baionetta, in metallo, non prevede contatti quindi non vi è dialogo diretto con la fotocamera e, di conseguenza, nei file non vengono registrati i dati di scatto.
Del Samyang 85 mm T/1.5 esiste anche una versione fotografica, sempre manuale, il Samyang 85 mm f/1.4: credo che le due ottiche siano identiche a livello ottico e che si differenzino solamente per il barilotto. Ho provato ad applicare il profilo di correzione delle distorsioni fornito da Adobe per la versione fotografica a quella video e mi sembra che corregga perfettamente le minime distorsioni presenti.
Costruzione
La costruzione è di buon livello, sia per quanto riguarda i materiali sia nell’assemblaggio. La baionetta è in metallo, il resto del corpo (sembra) in materiali plastici ma prendendolo in mano si ha una sensazione di solidità.
Ghiere
Le ghiere sono fluide e giustamente frenate. Quella del fuoco ha una corsa generosa e permette di selezionare il punto di fuoco in modo preciso e di passare da un piano di fuoco all’altro in maniera graduale.
La forma dentellata del profilo, tipica degli obiettivi cinematografici, permettere l’accoppiamento diretto con un follow focus.
Qualità d’immagine
Nitidezza
Fra T/1.5 e T/2.8 la resa è più morbida, anche al centro. Da T/2.8 il miglioramento è evidente. Pur non trattandosi di un’ottica iper-nitida la qualità è più che buona e chiudendo il diaframma intorno a T/5.6 migliora anche la resa ai bordi. Nelle ottiche pensate per l’uso video, per lo meno in quelle che mantengono un look “filmico” più classico, la resa non eccessivamente tagliente è forse più un pregio che un difetto: molte ottiche cinematografiche di alto livello restituiscono un’immagine non eccessivamente “secca”.
Distorsioni
Le distorsioni ottiche sono minime tanto che possono essere ignorate.
Vignettatura
Anche la vignettatura, non eccessiva, dopo T/2.8 va praticamente a sparire.
Aberrazioni cromatiche
Un po’ di aberrazioni cromatiche sono presenti, soprattutto al diaframma più aperto, ma nell’uso pratico le ho trovate trascurabili nella maggior parte delle situazioni.
Riflessi
Puntando la lente contro una fonte luminosa si ottengono riflessi sfruttabili in modo creativo. I riflessi e la perdita di contrasto dovuta a una leggera velatura conferiscono alle immagini riprese un look rétro. Solo quando il sole si trova appena fuori dal fotogramma, in corrispondenza di un angolo, si possono avere artefatti poco gradevoli, ma è una situazione che si verifica solo a certe angolazioni.
Bokeh (sfocato)
La resa dello sfocato è abbastanza gradevole, seppur non sia superba.
La riproduzione delle fonti luminose nelle aree fuori fuoco al centro del fotogramma è abbastanza circolare mentre verso i bordi le luci assumono la classica forma allungata (cat’s eye).
La lunghezza focale e la grande apertura permettono di separare facilmente i soggetti su un piano di fuoco.
Focus breathing
Parlando di ottiche cinematografiche non si può non fare cenno al focus breathing. Il Samyang 85 mm T/1.5 ne soffre un po’, nel video riportato in alto trovate un esempio pratico. Valutate quanto questo aspetto possa incidere sulle vostre necessità, tenendo però presente il prezzo della lente: non si può pretendere che si tratti di un’ottica perfetta.
Esperienza d’uso
Ciò che mi è piaciuto di più del Samyang 85 mm T/1.5 è stata la ghiera per la messa a fuoco: al di là della piacevolezza di un controllo realmente manuale (opzione rara nelle ottiche moderne), nell’uso pratico garantisce una messa a fuoco precisa e un cambio di fuoco fluido e omogeneo. Se uniamo questa caratteristica alla capacità di separare i vari piani di fuoco quando l’obiettivo viene usato a grande apertura, ci rendiamo conto di avere uno strumento veramente interessante nel nostro corredo.
A chi consiglio il Samayang 85 mm T/1.5
Visto il prezzo e le caratteristiche, vedo quest’ottica adatta per videomaker alle prime armi o per coloro che non vogliono (o non possono) destinare un budget importante a ottiche cinematografiche. La costruzione e la dotazione di ghiere dentellate permettono di abbinarlo a un follow focus e la messa a fuoco interna (l’obiettivo non varia di dimensioni quando si focheggia) ne agevola il montaggio su un rig o un gimbal.
Prezzo
Il prezzo è l’altro grande punto di forza: nel panorama degli obiettivi cinematografici – non solo di Samyang – si tratta probabilmente della lente meno costosa sul mercato. Il prezzo oscilla di un centinaio di euro, dai 270 ai 370 € circa, in base al periodo ma anche al tipo di attacco per le differenti fotocamere.