Quali sono i costi di fotografare in pellicola e in digitale

Era l’estate del 2005, durante un’escursione in montagna sentii un uomo dire alla moglie di non limitarsi nello scattare fotografie, tanto quelle digitali non costavano nulla. Aveva ragione? È proprio vero che scattare in digitale “non costa nulla”? E rispetto alla pellicola? Come sono cambiati i costi?

Parlando di costi del digitale e della pellicola bisogna distinguere fra costi legati allo scatto e quelli relativi al mantenimento dell’attrezzatura.

Pellicola, quanto costi?

I costi della pellicola sono dati dall’acquisto, dallo sviluppo e dalla conservazione. A questi si aggiunge la scansione se si vuole una copia digitale dello scatto per archiviarlo, postprodurlo o pubblicarlo su web.

Tipi di pellicole e costi

Quando parliamo di fotografia in pellicola parliamo di negativi in bianco e nero, a colori e di diapositive (per lo più a colori).

Da sinistra: pellicola negativa B/N, negativa a colori, diapositiva a colori
Da sinistra: pellicola negativa B/N, negativa a colori, diapositiva a colori

Un rullino da 36 pose di pellicola negativa in bianco e nero formato 35 mm (135) costa dai 7 ai 15 euro, uno a colori costa leggermente meno, mentre un rullino di pellicola diapositiva dai 15 ai 25 €. I prezzi sono indicativi e si riferiscono all’acquisto di un singolo rullino. La forte variabilità fra il minimo e il massimo dipende principalmente dal tipo di pellicola ma anche da dove viene effettuato l’acquisto.

Sviluppo

Lo sviluppo presso un laboratorio professionale incide non poco: servono dai 5 ai 10 € circa per un rullino di pellicola negativa in bianco e nero, dai 4 agli 8 € per i negativi a colori (procedimento C41) e intorno agli 8 € per le diapositive (procedimento E6). Il costo per l’intelaiatura delle diapositive può comportare una maggiorazione così come ogni richiesta speciale sugli altri sviluppi.

Lo sviluppo è una fase molto delicata e se non è fatto bene vanificherà tutto il lavoro, per cui consiglio di affidarsi a laboratori professionali.

Conservazione

Esistono appositi raccoglitori per conservare negativi e diapositive e serve spazio in un luogo relativamente fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Lo spazio necessario per l’archiviazione aumenterà proporzionalmente a quanto si fotografa e non è un aspetto da sottovalutare.

Scansione

Digitalizzare le pellicole non è obbligatorio, ma chi si avvicina oggi alla pellicola, molto probabilmente, vorrà acquisire gli scatti per visionarli o elaborarli sul computer.

Sono molte le aziende e i laboratori che offrono un servizio di scansione. I prezzi variano a seconda del servizio e della qualità del procedimento: si parte da pochi centesimi di euro fino a circa 25 € per il singolo fotogramma.

L’alternativa è comprare uno scanner e digitalizzare da soli gli scatti. Su questo punto rimando ad altri articoli:

Costi del digitale: occulti ma non troppo

“Scattare in digitale non costa nulla” è un’affermazione che andrebbe quantomeno ponderata: vediamo quali sono i costi dello scatto digitale.

Schede di memoria

Le schede di memoria (“standard”) sono sempre più economiche: una SD SanDisk Extreme da 32 GB classe 10 ha ormai un prezzo veramente ridotto e può contenere più di 4.000 JPG da 20 Mpx (ma molti meno RAW).

Scheda di memoria di tipo SD
Scheda di memoria di tipo SD

I costi delle schede più performanti, anche considerando le sole SD, sono invece alti: a seconda della capacità e della velocità si superano facilmente i 100 € per arrivare intorno ai 600 €.

Archiviazione

L’archiviazione è un costo sottovalutato anche se per un’attività di scatto non professionale non è una spesa così alta.

Ho già parlato di quali sono i formati da preferire per l’archiviazione in Quali formato scegliere per archiviare i file fotografici (RAW, TIFF, JPEG).

Sensori con un numero elevato di pixel producono file di dimensioni sempre maggiori e i file postprodotti e salvati in TIFF occupano ancora più spazio. Se da una parte è vero che i dischi di memoria non costano così tanto, dall’altra in digitale si tende a scattare molto di più e a fare meno selezione. In questo modo si va a occupare molto spazio inutilmente. Io stesso mi trovo a non avere tempo di elaborare tutti gli scatti non lavorativi e finisco per archiviarli con il buon proposito di guardarli prima o poi…

Se a questo aggiungiamo che sarebbe opportuno fare una doppia copia di ogni file su dispositivi diversi, i costi raddoppiano. Comunque, a patto di non comprare dischi a stato solido (SSD), due hard disk classici da 1TB USB 3.0 si portano a casa con meno di 100 € (link Amazon) e prima di esaurire lo spazio al loro interno serve un bel po’ di tempo.

Da quanto detto finora, nonostante sia ormai chiaro che anche il digitale ha i suoi costi, difficilmente si può dire che siano superiori a quelli della pellicola, ma se guardiamo al quadro più ampio…

Spese per dell’attrezzatura

I corpi macchina a pellicola duravano “una vita”, le fotocamere digitali hanno invece un invecchiamento rapido e si svalutano velocemente. Inoltre, acquistare un modello di fotocamera digitale più recente e performante, che produce file di dimensioni maggiori, richiede maggiori risorse per l’elaborazione (computer più potenti) e più spazio di archiviazione (memorie fisiche e servizi cloud). Insomma, le voci di costo più rilevanti del digitale non sono quelle direttamente legate allo scatto.

Conclusione

Personalmente non tornerei alla pellicola, soprattutto per lavorare, ma se consideriamo l’impatto sul lungo periodo è facile vedere che i costi del digitale sono reali e non sono nemmeno così bassi. Dire che scattare in digitale è molto più economico che scattare in pellicola non è del tutto corretto.

Ho trattato l’argomento senza entrare nel dettaglio: ovviamente il numero di foto scattate e la destinazione (amatoriale o professionale) incidono sui calcoli. Così come incide il tipo di fotografia a pellicola praticata: i processi di sviluppo (e stampa) della pellicola in bianco e nero possono essere gestiti anche in casa. Scattare e sviluppare con regolarità può far risparmiare notevolmente sui liquidi per il trattamento.

Come nota finale aggiungerei che in digitale si tendono a fare molti più scatti, visto che si possono cancellare se non ci soddisfano, ma anche questa selezione si paga in termini di tempo.

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5 risposte

  1. Ho un caro amico che conosco da 40 anni mi vuole vendere la sua Leika m3 x 1000€ lui non c’è la fa più ha quasi 90 anni
    Io l’ho vista tante volte è in ottimo stato. Vorrei prenderla ma la pellicola? Adesso uso una fujixt3
    Mi dai un consiglio?

    1. Ciao Franco, è una scelta talmente personale che è difficile darti un consiglio. Mio malgrado non conosco le Leica, ma difficile sbagliare: hanno un nome che le precede. La pellicola ha sempre il suo fascino ma richiede dedizione, soprattutto all’inizio, tanto che tu decida di sviluppare in proprio i negativi in bianco e nero quanto che tu opti per servizi di sviluppo da parte di terzi. Come faccio a dirti se è una cosa ch fa per te? Ti posso dire che ogni tanto ho voglia di riprendere a scattare qualche rullino ma sono anni che continuo a rimandare. Se hai tempo e voglia, però, perché no?

  2. Dalla pellicola si vede la qualità della fotografia, sinceramente non riesco a staccarmene ho 38 anni, con la pellicola rifletti,con il digitale scatti anche senza senso,e fotografo senza esposimetro chi fotografa deve fotografare senza aiuti dalla macchina fotografica e dai propri errori si impara a fotografare

  3. Salve, vorrei chiederle un aiuto. Vorrei realizzare delle diapositive partendo dalle immagini digitali. Conosce chi puo’ fare questo servizio?
    Grazie
    Saluti
    C.

    1. Buongiorno, è un servizio che esiste ma di cui non mi sono mai avvalso. Può chiedere a un laboratorio che, anche nel caso in cui non realizzi internamente la procedura, può avvalersi di un fornitore esterno o consigliarle qualcuno che lo fa. Può provare a chiamare Center Chrome e sentire cosa le dicono.

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